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“Goodbye love, didn’t know what time
it was the lights were low oh how
I leaned back on my radio oh oh
some cat was layin’ down
some rock ‘n’ roll ‘lotta soul, he said
then the loud sound did seem to fade a ade
came back like a slow voice
on a wave of phase ha hase
that weren’t no D.J. that was hazy cosmic jive
There’s a starman waiting in the sky
he’d like to come and meet us
but he thinks he’d blow our minds
there’s a starman waiting in the sky
he’s told us not to blow it
cause he knows it’s all worthwhile
he told me: let the children lose it
let the children use it
let all the children boogie
I had to phone someone so I picked on you oh oh
hey, that’s far out so you heard him too! Oh oh
switch on the TV we may pick him up on channel two
look out your window I can see his light a ight
if we can sparkle he may land tonight a ight
don’t tell your poppa or he’ll get us locked up in fright
There’s a starman waiting in the sky
he’d like to come and meet us
but he thinks he’d blow our minds
there’s a starman waiting in the sky
he’s told us not to blow it
cause he knows it’s all worthwhile
he told me: let the children lose it
let the children use it
let all the children boogie
Starman waiting in the sky
he’d like to come and meet us
but he thinks he’d blow our minds
there’s a starman waiting in the sky
he’s told us not to blow it
cause he knows it’s all worthwhile
he told me: let the children lose it
let the children use it
let all the children boogie”.
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Traduzione.
“Addio amore, non sapevo che ora fosse
le luci erano basse
mi sono piegato sulla mia radio
qualche gatto era steso
su del rock’n’roll molto soul, disse
poi il suono forte sembrò svanire
ritornò come una voce lenta in un’onda di fase
non c’erano d.j., era un indistinto jive cosmico
C’è un uomo delle stelle che aspetta nel cielo
vorrebbe venire a incontrarci
ma pensa che potrebbe mandarci fuori di testa
c’è un uomo delle stelle che aspetta nel cielo
ci ha detto di non farlo esplodere
perché sa che tutto è utile
mi ha detto: lascia che i bambini lo perdano
lascia che i bambini lo usino
lascia che tutti i bambini se la spassino
Dovevo telefonare a qualcuno
così ho scelto te
hey, è molto lontano
così anche tu lo hai sentito
accendi la tv
potremmo beccarlo sul canale due
guarda fuori dalla finestra
riesco a vedere la sua luce
se riusciamo a brillare
potrebbe atterrare stanotte
non dirlo a tua padre
o ci rinchiuderà terrorizzato
C’è un uomo delle stelle che aspetta nel cielo
vorrebbe venire a incontrarci
ma pensa che potrebbe mandarci fuori di testa
c’è un uomo delle stelle che aspetta nel cielo
ci ha detto di non farlo esplodere
perché sa che tutto è utile
mi ha detto: lascia che i bambini lo perdano
lascia che i bambini lo usino
lascia che tutti i bambini se la spassino…”.
(Traduzione a cura di Francesco Komd)
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David Bowie, Starman – 4:20
(David Bowie)
Album: The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars (1972)
Singolo: “Starman / Suffragette city” (1972)
Per altri testi, traduzioni e commenti, guarda la discografia completa di David Bowie.
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Citazioni.
“Starman è un brano musicale scritto dall’artista inglese David Bowie e pubblicato nell’aprile 1972, con Suffragette City come lato B, come primo 45 giri estratto dall’album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Inizialmente non era prevista la sua presenza nell’album e la traccia venne inserita all’ultimo momento (in sostituzione di Round and Round) su suggerimento di Dennis Katz, capo della sezione A&R della RCA. Considerata una delle canzoni più influenti dell’intero repertorio di Bowie, Starman rappresentò un punto di svolta nella sua carriera soprattutto grazie alla performance a Top of the Pops che la BBC trasmise il 6 luglio 1972 e che è stata citata come fonte d’ispirazione da un’intera generazione di artisti.
Nel 1994 Starman è stata inserita nell’opera teatrale di Kevin Elyot My Night with Reg e nel 1999 Brian Murphy ne ha offerto un’interpretazione nel quarto episodio della sitcom beckettiana Mrs Merton and Malcolm, mandata in onda da BBC One. In una delle storie dell’omonima serie a fumetti, opera di James Dale Robinson, il protagonista Mikaal Tomas afferma che la popolazione terrestre lo ha chiamato “Starman” proprio per le similitudini tra la sua vita e la canzone di Bowie. Starman si trova al 56o posto nella classifica dei 100 migliori singoli di tutti i tempi di New Musical Express e al 19o tra le “100 canzoni che hanno cambiato il mondo” della rivista mensile Q.
Sostenuta dalla chitarra acustica di Bowie e dall’arrangiamento per violini di Mick Ronson, Starman sfoggia una delle melodie più contagiose di David Bowie e parte del suo fascino, come sostiene il biografo Nicholas Pegg, risiede «nell’ostentazione delle sue fonti». Il bridge di chitarra e pianoforte tra il ritornello e i versi successivi è strettamente legato ai Badfinger dei primi anni settanta, ma richiama anche You Keep Me Hangin’ On delle Supremes e Melting Pot dei Blue Mink, mentre il ritornello stesso riecheggia Over the Rainbow, oltre a rappresentare l’ennesimo riferimento di Bowie ai T. Rex, in particolare a Hot Love del 1971.
Il titolo e l’introduzione acustica di Starman potrebbero richiamare Space Oddity ma nel frattempo le fantasie hippy hanno lasciato il posto ad un gergo cosmico esemplificato da un messaggio proveniente dallo spazio che interrompe una trasmissione radiofonica. La canzone racconta la storia di un “uomo delle stelle” che, attraverso la radio, entra in contatto con i giovani di una Terra ormai condannata promettendo la salvezza del pianeta. Come rivelò lo stesso Bowie nel 1974, in un’intervista con lo scrittore William S. Burroughs su Rolling Stone, Ziggy Stardust non è l’uomo delle stelle ma solo il suo messaggero terreno, contrariamente all’opinione secondo cui spesso si dipinge Ziggy come un extraterrestre. Il brano ha inevitabilmente generato varie interpretazioni e alcuni hanno visto nel testo un accenno alla seconda venuta di Cristo, una sorta di annuncio messianico con l'”uomo delle stelle” a rappresentare un Creatore extraterrestre che ha già visitato la Terra in epoche passate e che considera l’idea di tornare per controllare come la vita umana sta procedendo. D’altra parte Starman può essere vista anche come metafora dalla rockstar che una volta era uguale al suo pubblico e che ora è considerato quasi come un figura divina che si erge dalla folla, l’atto autocelebrativo della nascita di una nuova stella e un veicolo mediante il quale Bowie rivela il proprio status di icona.
In realtà, secondo lo stesso Bowie il brano potrebbe essere letto «a un livello più immediato come “In cielo c’è un uomo delle stelle che dice: spassatevela ragazzi”, ma l’idea di base è che le creature dello spazio sono abbastanza reali e umane, e che la prospettiva di incontrare altri esseri dovrebbe renderci felici». L’attrazione esercitata dalla fantascienza aveva già permeato alcuni dei lavori passati di Bowie ed il cantante è sempre stato affascinato dalla giustapposizione di fantastico e banale, di mistico e quotidiano. Durante la stessa intervista rilasciata a Rolling Stone nel 1974, Bowie si addentrò anche in una disquisizione sul ruolo della canzone all’interno del progettato allestimento teatrale di Ziggy Stardust: «La fine viene sancita dall’arrivo degli “infiniti”. In realtà sono una sorta di buchi neri, ma gli ho dato un aspetto umano perché sarebbe stato piuttosto difficile rappresentare un buco nero in scena… Ziggy viene avvertito in sogno dagli infiniti di annunciare l’arrivo di un uomo proveniente dalle stelle, allora lui scrive Starman. È il primo annuncio di speranza giunto alla gente, che gli si affeziona immediatamente». Il 5 luglio 1972 Bowie e gli Spiders from Mars fecero un’apparizione a Top of the Pops per eseguire Starman (inclusa nel DVD Best of Bowie), che venne mandata in onda il giorno successivo. Circondata da un pubblico di ragazzi che ballavano e accompagnata dal pianista Robin Lumley, la band si esibì con un look inequivocabilmente glam: David con una tuta arcobaleno e una sfolgorante tintura di capelli arancione, Mick Woodmansey coi capelli ossigenati, Trevor Bolder con le basette argentate e Mick Ronson con i lunghi capelli decolorati e una tuta da paracadutista gialla di satin. Più di ogni altra performance fu proprio questo passaggio televisivo di tre minuti a catapultare Bowie nella celebrità. Il critico e dj Marc Riley (ex componente dei The Fall) lo definì «un momento cruciale nella storia della musica britannica, come quello dei Sex Pistols alla Lesser Free Trade Hall di Manchester nel ’76» e Starman, che fino a quel momento non aveva avuto nessun impatto commerciale, fece irruzione nella top ten. In realtà quello a Top of the Pops non rappresentava il primo passaggio televisivo della canzone. Bowie e gli Spiders (già con Robin Lumley) avevano infatti già eseguito Starman il 15 giugno davanti ad un fondale di stelle colorate nella trasmissione Lift-Off with Ayshea di ITV. Tra l’altro, la parte vocale reincisa da Bowie appositamente per questa occasione includeva uno scherzoso accenno al brano che l’anno precedente aveva dato il via alla serie di successi di Marc Bolan, altra stella del glam rock: «Some cat was laying down some get-it-on rock n roll».
«Il successo di Starman ci ha davvero spianato la strada. Tutto è cambiato» (Mick Woodmansey). Starman fu pubblicata il 14 aprile 1972 e rappresentò la prima vera hit dai tempi di Space Oddity, anche se inizialmente stentò in termini di vendite. Oltre che nel Regno Unito il 45 giri uscì in Germania, Jugoslavia, Francia, Paesi Bassi, Stati Uniti, Argentina, Brasile e Sudafrica. Nella seconda metà del 1972 fu distribuito anche in Giappone, Australia e Nuova Zelanda. In Spagna e in Italia (dove raggiunse il 32o posto in classifica l’anno successivo) venne pubblicato con John, I’m Only Dancing come lato B, in Portogallo in un maxi-singolo che includeva anche Hang On to Yourself, John, I’m Only Dancing e Suffragette City e in Messico come lato B di Space Oddity. Nonostante lo scarso riscontro commerciale il brano ricevette da subito molte recensioni positive. Il 29 aprile 1972 John Peel scrisse sulla rivista Disc and Music Echo: «David Bowie è, con Kevin Ayers, il più importante e sottovalutato innovatore nella musica pop contemporanea in Gran Bretagna», definendo Starman «un classico, una gemma», mentre il Record Mirror riportò: «Un forte sostegno di chitarra, un’apertura piuttosto sconnessa ma in seguito canta a squarciagola con personalità e drammaturgia». Il New Musical Express proclamò Starman singolo della settimana e la rivista Sounds definì la canzone «un perfetto esempio del talento molto sotto-stimato di David». A fine giugno il singolo entrò in classifica nel Regno Unito alla posizione n. 49 e dopo l’apparizione a Top of the Pops raggiunse il 10o posto. Negli Stati Uniti, dove uscì in una versione leggermente più breve (la stessa di The Singles Collection), raggiunse la 65a posizione nella Billboard Hot 100 il 19 agosto 1972.
Il 22 maggio 1972 David Bowie registrò Starman durante una sessione BBC per il Johnnie Walker Lunchtime Show (inclusa in Bowie at the Beeb del 2002), con nuove sovraincisioni di chitarra e voce aggiunte a una base d’accompagnamento remixata tratta dal nastro originale. Il 6 giugno, giorno dell’uscita dell’album Ziggy Stardust, il brano venne mandato in onda e ritrasmesso per i tre giorni successivi ma in seguito è stato proposto dal vivo solo occasionalmente. Dopo lo Ziggy Stardust Tour 1972 (nei concerti del Rainbow Theatre di agosto il personaggio era “interpretato” da Lindsay Kemp) e le date giapponesi dell’Aladdin Sane Tour 1973 è riapparso solo nel 1990 in alcune date del Sound+Vision Tour, in qualche concerto estivo del 2000, tra cui il Glastonbury Festival del 25 giugno, e nel programma TFI Friday di Channel 4 di due giorni prima. Le ultime occasioni sono state l’Heathen Tour del 2002 e il Reality Tour del 2003/2004″.
(Wikipedia, voce Starman (brano musicale))
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