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“Left a good job in the city
workin’ for The Man every night and day
and I never lost one minute of sleepin’
worryin’ ’bout the way things might have been.
Big wheel keep on turnin’
Proud Mary keep on burnin’
rollin’, rollin’, rollin’ on the river.
Cleaned a lot of plates in Memphis
pumped a lot of ‘tane down in New Orleans
but I never saw the good side of the city
’til I hitched a ride on a river boat queen.
Big wheel keep on turnin’
Proud Mary keep on burnin’
rollin’, rollin’, rollin’ on the river.
If you come down to the river
bet you gonna find some people who live
you don’t have to worry though you have no money
people on the river are happy to give.
Big wheel keep on turnin’
Proud Mary keep on burnin’
rollin’, rollin’, rollin’ on the river.
Rollin’, rollin’, rollin’ on the river
rollin’, rollin’, rollin’ on the river
rollin’, rollin’, rollin’ on the river”.
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Traduzione.
“Ho lasciato un buon lavoro in città
lavoro per Lui giorno e notte
ma non ho mai perso un minuto di sonno
preoccupandomi del modo in cui
le cose potevano essere state
La grande ruota continuava a girare
la Proud Mary continuava a bruciare
ondeggiando, ondeggiando, ondeggiando sul fiume
Pulii un sacco di piatti a Memphis
ho pompato un mucchio di benzina giù a New Orleans
ma non vidi mai il lato buono di una città
finché non chiesi un passaggio
sulla regina di tutte le barche
La grande ruota continuava a girare
la Proud Mary continuava a bruciare
ondeggiando, ondeggiando, ondeggiando sul fiume
Se vieni giù al fiume
scommetti che trovi gente che ci vive?
Non ti devi preoccupare se non hai i soldi
la gente del fiume è felice di donare
La grande ruota continuava a girare
la Proud Mary continuava a bruciare
ondeggiando, ondeggiando, ondeggiando sul fiume”.
(Traduzione a cura di Francesco Komd)
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Creedence Clearwater Revival, Proud Mary – 3:09
(John Fogerty)
Album: Bayou Country (1969)
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Cover.
1. Ike & Tina Turner – Proud Mary (1971, testo)
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Significato e citazioni.
“Proud Mary è una canzone scritta dal cantante e chitarrista statunitense John Fogerty. Fu registrata la prima volta dal gruppo rock dei Creedence Clearwater Revival (nel quale Fogerty cantava e suonava la chitarra solista) nel 1969, nell’album Bayou Country. Distribuita come singolo nel gennaio 1969, diventò la prima entrata fra i primi dieci posti della classifica americana U.S. Pop chart, piazzandosi al secondo posto. Fu il primo di cinque singoli pubblicati dalla band che raggiunsero quella posizione nella chart e il fatto che il gruppo non abbia mai pubblicato un singolo che abbia raggiunto la prima posizione gli ha dato il record per il gruppo dal maggior numero di seconde posizioni.
Stilisticamente, la canzone mescola elementi di diversi generi, inclusi rock and roll, blues, gospel, e soul. Non di meno contiene molti degli elementi più caratteristici dei Creedence Clearwater Revival, inclusi un ripetuto riff di chitarra, un testo “casalingo”, e un assolo di chitarra, che Fogerty disse essere stato influenzato da Steve Cropper dei Booker T. & the M.G.’s. La seconda riga del secondo verso ha generato considerevole confusione, e può essere considerato un tipo di malinteso. I diversi ascoltatori hanno variamente interpretato il suddetto verso come “pumped a lot of pain“, pain come dolore e “pumped a lot of ‘pane“, riferendosi a propane, il propano, che è comunemente utilizzato come carburante. La controversia fu ulteriormente alimentata da Ike & Tina Turner nella loro cover, nella quale Tina canta “pumped a lot of ‘tane“, riferendosi a octane, l’ottano, la scala di gradazione della benzina. L’autore, Fogerty, alla fine chiarì la questione, dicendo “A volte inserisco parole nelle canzoni perché suonano bene da cantare. Ogni tanto l’ascoltatore non capisce ciò che sto cantando, perché io sono concentrato a cantare la vocale, divertendomi con i suoni delle parole che vengono fuori dalla mia bocca. ‘Cleaned a lot of plates in Memphis, pumped a lot of pain down in New Orleans,’ è un buon esempio. Penso che Tina Turner cantò tane invece di pain, come forma contratta di octane. Ma so cosa voleva dire”.
Di Proud Mary ne fu fatta una cover nel 1969 da Solomon Burke e si trova nell’album dello stesso anno intitolato appunto come la canzone. Nel 1971, fu registrata da Ike & Tina Turner una versione cover che differiva notevolmente dalla struttura dell’originale, ma che è tutt’oggi ben conosciuta ed è diventata una delle canzoni più riconoscibili cantate da Tina Turner. Questa cover è la più famosa. Sostanzialmente riarrangiata da Soko Richardson e Ike Turner, con un’apertura parlata, appassionata, e lenta introdotta da Turner, raggiunse il 4º posto nelle classifiche pop nel 1971. Anche Elvis Presley spesso eseguì il pezzo nei suoi spettacoli a Las Vegas e in tour nei primi anni settanta. Differenti versioni si trovano negli album On Stage (1970) e Elvis as Recorded at Madison Square Garden (1972). Anche l’attore Leonard Nimoy ne ha registrato una versione infelice per la Dot Records. La canzone fu eseguita dal vincitore della terza edizione di American Idol e successivamente da Jewel e Beyoncé in Diva’s Live, nel 2003. Prince ha inserito la canzone in un medley durante il Super Bowl nel febbraio 2007. Altre versioni sono state cantate da Emily Woods, Ros Sereysothea, che ha ritoccato la canzone con parole Khmer e l’ha ribattezzata con il titolo “Cry Loving Me“. In Italia una cover di questo brano fu cantata da Lucio Battisti nel corso dello spettacolo televisivo Tutti insieme, realizzato con gli artisti della sua casa discografica, la Numero Uno e trasmesso nel 1971 sulla primo canale televisivo. Esiste una versione di Jon Bon Jovi del 1997, eseguita in occasione del festival musicale Songs & Visions the Carlsberg Concert, svoltosi al Wembley Stadium di Londra. Evento che prevedeva un omaggio alla musica pop degli ultimi quarant’anni e un tributo ad Elvis Presley nel 20º anniversario della sua morte. La canzone fa anche parte della setlist del tour “Here come the girls“, che vede Anastacia, Lulu e Chaka Khan (rimpiazzata poi nel 2010 da Heather Small) riunire le loro voci in uno show che ripercorre tutte le più grandi hit dagli anni 70 a oggi. Anche Marco Mengoni, nel corso del suo Re Matto Tour 2010, interpreta questo brano”.
(Wikipedia, voce Proud Mary)
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