Franco Battiato – Tibet (testo e traduzione)

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“We cannot excuse you
for your behaviour
the great China
the divine empire
has fallen into dishonour
politicians kill the monk
refusing to listen and to reason
keep your hands off Tibet now.

We cannot excuse you
for your behaviour
the great China
the divine empire
has fallen into dishonour
politicians kill the monk
refusing to listen and to reason
keep your hands off Tibet now”.

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Traduzione.

“Non possiamo scusarti
per il tuo comportamento
la grande Cina
il divino impero
è caduta nel disonore
politici che uccidono un monaco
rifiutando di ascoltare e di ragionare
giù le mani dal Tibet adesso


Non possiamo scusarti
per il tuo comportamento
la grande Cina
il divino impero
è caduta nel disonore
politici che uccidono un monaco
rifiutando di ascoltare e di ragionare
giù le mani dal Tibet adesso”.

(Traduzione a cura di Arianna Russo)

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Franco Battiato (feat. Chiara Vergati), Tibet – 3:22
(testo Franco Battiato e Manlio Sgalambro; musica Franco Battiato)
Album: Fleurs 2 (2008, bonus track iTunes)
Album: Inneres auge – Il tutto è più della somma delle sue parti (2009)

Brano inserito nella rassegna Canzoni dedicate agli eventi storici di InfinitiTesti.

Brano inserito nella rassegna I luoghi del cuore di InfinitiTesti.

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Citazioni.

“[…] Approfittando dei dissidi in seno al Partito Comunista di Cina in seguito alla fallimentare e tragica esperienza del “grande balzo in avanti” e con il supporto della CIA, il 10 marzo 1959 il movimento di resistenza tibetano, ormai esteso a tutto il Paese, culminò in una sollevazione che fu repressa col dispiegamento da parte del governo cinese di 150.000 uomini e di unità aeree. Migliaia di uomini, donne e bambini vennero massacrati nelle strade di Lhasa e in altri luoghi. Il 17 marzo 1959 il Dalai Lama abbandonò Lhasa per cercare asilo politico in India seguito da oltre 80.000 profughi tibetani, negli anni successivi la diaspora continuò fino a toccare il numero odierno di 130.000 profughi dispersi in tutto il mondo. La sollevazione si stima abbia comportato una strage di almeno 65.000 persone (cifre più attendibili indicano in 80.000 vittime e 300.000 profughi). Per il Tibet iniziò un periodo tragico, privato com’era del suo capo di stato e guida spirituale. […]”.

(Wikipedia, voce Storia del Tibet)

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