Edoardo Bennato – La fata (testo)

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“C’è solo un fiore in quella stanza
e tu ti muovi con pazienza
la medicina è amara ma
tu già lo sai che la berrà

Se non si arrende tu lo tenti
e sciogli il nodo dei tuoi fianchi
e quel vestito scopre già
chi coglie il fiore impazzirà

Farà per te qualunque cosa
e tu sorella e madre e sposa
e tu regina o fata, tu
non puoi pretendere di più

E forse è per vendetta
e forse è per paura
o solo per pazzia
ma da sempre
tu sei quella che paga di più
se vuoi volare ti tirano giù
e se comincia la caccia alla streghe
la strega sei tu

E insegui sogni da bambina
e chiedi amore e sei sincera
non fai magie, ne trucchi, ma
nessuno ormai ci crederà


C’è chi ti urla che sei bella
che sei una fata, sei una stella
poi ti fa schiava, però no
chiamarlo amore non si può

C’è chi ti esalta, chi ti adula
c’è chi ti espone anche in vetrina
si dice amore, però no
chiamarlo amore non si può”.

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Edoardo Bennato, La fata – 4:09
(Edoardo Bennato)
Album: Burattino senza fili (1977)

Brano inserito nella rassegna Canzoni dedicate ai personaggi letterari o di fantasia di InfinitiTesti.

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Significato e citazioni.

La fata è ispirata naturalmente al personaggio della Fata Turchina, unica figura femminile di riferimento nell’originale collodiano, dove già incarnava la dolcezza, l’affetto materno, la disposizione al perdono; qui essa è letta in chiave contemporanea, rappresentando a livello universale la parte premurosa e amorevole della donna, custode della fantasia e del suo diritto. Ma paradossalmente, proprio colei che nella società ha più bisogno di amore e di protezione, è sempre quella che paga di più; l’amore naturale e spontaneo che lei riserva al prossimo, è perciò ricambiato con falso amore di facciata che cela ben altri intenti. Un messaggio del genere si inserisce chiaramente nell’album come l’icona di un personaggio positivo schiacciato da una società che ai sentimenti (altruismo) preferisce il potere (egoismo). Lei personalmente ha bisogno sempre di maggiori sensazioni dovute alla mancanza di una parte maschile predominante ed essenziale per lo sviluppo delle necessità quotidiane. “E forse è per vendetta / e forse è per paura / o solo per pazzia / ma da sempre / tu sei quella che paga di più / Se vuoi volare ti tirano giù / E se comincia la caccia alle streghe / la strega sei tu…“.

(Wikipedia, voce Burattino senza fili)

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